Davide De Agostini


Torino, 1952

 

“Artista animato da vero talento, il pittore attinge le proprie tematiche narrative all'arcano, portato e ricreato sulla tela con sapienza di tocco e con una tavolozza non ricca ma di notevolissimo effetto, sfruttata al meglio nelle tonalità cremisi del rosso, nel nero profondo, vellutato e gelido al tempo stesso, nell'ocra che sfuma, lenta e possente, da trasparenze sottili a cupi accenti d'ombra.

Ombre sono quelle che guardano dai dipinti di De Agostini: ombre di uomini, donne e bambini che vivono ed osservano il mondo da un'altra dimensione; presenze angosciose sospese accanto a letti di morte; occhi senza fondo nel roseo incantato di bambini, donne affascinanti e bellissime dalla pelle di luna e dagli occhi scurissimi, vestite del nero della notte e del cremisi sanguigno; ufficiali dell'esercito sabaudo seduti al tavolino di un caffè, bambini dallo sguardo indecifrabile ritratti come in un dagherrotipo.

E, in tutti, il segno del tempo che passa: ora è la gamba di un bambino che si fa trasparente, ora la vecchiaia avanzante, malata nei volti e negli occhi delle ricche donne borghesi che cercano di nasconderla con un pesante maquillage che le trasforma in crudeli caricature.  

L'opera di De Agostini è il racconto dell'umanità passata e dell'umanità perduta, è la storia della dissoluzione totale e del ricordo dimenticato che urla, dolente e muto, per essere richiamato alla memoria e che sbiadisce per tema di essere riconosciuto per ciò che è diventato. E' la presenza di testimoni silenziosi, pazienti, invisibili ma talora intuibili, passivi nella loro solitudine, attivi nel semplice esistere, che aspettano e chiamano per l'eternità.”21

Figlio d’arte, inizia a disegnare all’età di 5 anni. “Suoi maestri sono Sergio Saroni, Mauro Chessa, Beppe Devalle e Francesco Casorati. Le sue prime opere sono dipinti ispirati ad ambienti ed atmosfere di fine Ottocento e primo Novecento, con una patina crepuscolare che richiama Guido Gozzano ed i suoi amici poeti e scrittori. Inizia la sua attività espositiva a soli 15 anni, nel 1967, proseguendola fino ad oggi a ritmi blandi, mantenendo una grande riservatezza e non curandosi dell' “apparire”.22

Davide De Agostini, individuato dal pittore Enrico Colombotto Rosso come uno dei pochi talenti dell’arte contemporanea piemontese per il suo tratto geniale e la straordinaria abilità tecnica, ben si inserisce con le sue opere nelle tendenze surreali, fantastiche, simboliste di cui Torino ne è stato e ne rimane il crogiuolo.

 

 

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21 http://www.davidedeagostini.it, accesso 30 agosto 2015

22 http://www.danielascarel.it/blog/davide-de-agostini , accesso 30 agosto 2015


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